Io sono pulito


Il ministro della Difesa tedesco Karl-Theodor zu Guttenberg, stella nascente della Cdu si è dimesso per avere copiato la sua tesi di dottorato.

Chris Lee, poco conosciuto deputato repubblicano newyorchese, si è dimesso per avere pubblicato nel suo sito una foto a torso nudo per incontrare una ragazza. Lee ha dichiarato: «Mi dispiace per il danno che le mie azioni hanno causato alla mia famiglia, al mio staff e ai miei elettori’’.

La leader dei socialdemocratici svedesi, Mona Sahlin , nel 1995, si dimise per il cosiddetto affare Toblerone, chiamato così dalla occhiuta e implacabile stampa svedese perché due confezioni del celebre cioccolato svizzero apparivano nella lista di acquisti fatti impropriamente dall’allora vicepremier di Stoccolma con la carta di credito riservata alle spese di servizio. Oltre ai dolciumi, la Sahlin aveva comprato pannolini, sigarette e altri prodotti e aveva affittato un’auto. Il totale delle spese irregolari ammontava a più di 50mila corone, cioè a poco meno di 6mila euro. Quando si scoprì che la Sahlin nel 1992 aveva assunto una tata in nero e che nel 1993 non aveva pagato il canone tv, la pressione si fece insostenibile e la Sahlin si dimise da vicepremier e da deputata..

Il canone tv non pagato e la tata in nero. Sempre in Svezia, ma questa volta nel centrodestra, si sono verificati altri due casi. Nominata il 6 ottobre 2006 ministro dei Trasporti nel governo di Frederik Reinfeldt, la conservatrice Maria Borelius il 14 ottobre si era già dimessa. Infatti in pochi giorni si erano scoperti vari suoi “crimini”: babysitter senza contributi, canone tv non pagato e un marito proprietario di una casa di vacanze intestata a una società con sede nell’isola di Jersey, paradiso dell’esentasse. Un paio di giorni dopo si dimise anche una sua collega, il ministro della Cultura, Cecilia Stegö Chilò: anche per lei tate in nero e canone tv non pagato, in questo caso con incallita reiterazione della gravissima mancanza per ben 16 anni consecutivi.

Il marito che comprava i film porno in tv con il denaro pubblico. Più celebre il caso della Home secretary (ministro dell’Interno) inglese, la laburista Jacqui Smith, che nel contesto di un ampio scandalo sulle spese gonfiate dei parlamentari fu accusata nel 2009 di aver fatto alcune irregolarità, poi considerate non penalmente rilevanti. Tra queste l’aver indicato come sua abitazione principale una casa londinese di proprietà di sua sorella. Ma la cosa che più stuzzicò i giornali inglesi fu l’acquisto con denaro pubblico di quattro film su un canale pay-per-view, due dei quali porno (probabilmente comprati dal marito). Pochi mesi dopo la Smith annunciò che nel corso dell’imminente rimpasto di governo avrebbe lasciato il suo ministero, ma decise di conservare il suo posto di deputata. Nelle elezioni del maggio 2010, però, gli elettori del suo collegio le hanno preferito la tory Karen Lumley.

La spintarella per il permesso di soggiorno della baby sitter. A un altro laburista inglese, David Blunkett, pochi anni prima era toccato dimettersi due volte da ministro in meno di un anno. Nel dicembre 2004 Blunkett, che è non vedente dalla nascita e ha un’effervescente vita sentimentale, fatta di amanti e figli dalla paternità contesa, dovette dimettersi da Home secretary davanti all’accusa di aver cercato di dare una spintarella alle pratiche del permesso di soggiorno della babysitter filippina assunta dalla sua ex amante. Diventato dopo pochi mesi ministro del Lavoro, Blunkett si ridimise nel novembre 2005, dopo che fu rivelato un suo circoscrittissimo conflitto di interessi.

Non soltanto in Europa settentrionale ci sono politici dalle dimissioni facili. In Spagna, all’inizio del 2009, lasciò il suo incarico il ministro della Giustizia, Mariano Fernández Bermejo, messo all’angolo dal quotidiano El Mundo che aveva rivelato un suo peccato: il ministro socialista aveva partecipato a una battuta di caccia in compagnia del supergiudice Baltasar Garzón, che proprio in quel periodo stava istruendo un processo per presunti casi di corruzione che coinvolgevano alcuni esponenti del Partito popolare, avversari politici di Bermejo. Non bastasse, il ministro era stato preso doppiamente in castagna: cacciava in Andalusia pur essendo sprovvisto di una licenza valida per quella regione.

Soltanto qualche giorno prima di Bermejo, dall’altro lato del pianeta, aveva appena rassegnato le dimissioni il ministro delle Finanze giapponese, Shoichi Nakagawa. Una settimana prima, durante una conferenza stampa in occasione del G7 a Roma, il politico nipponico era apparso distratto, imbolsito. Con aria assente e gli occhi che si chiudevano, Nakagawa si era rivolto con voce impastata ai giornalisti. I più pensarono che fosse ubriaco. Lui negò – «Soltanto un paio di sorsi di vino a pranzo! Forse troppe medicine per l’influenza e un jet-lag pesante!» – ma lo scandalo continuò a montare e il ministro decise per un passo indietro. 

I  sottosegretari francesi Christian Blanc e Alain Joyandet si sono dimessi in tandem, nel luglio scorso, per motivi di gravità non straordinaria. Joyandet, sottosegretario alla Cooperazione, avrebbe ottenuto un permesso di costruzione irregolare per ampliare la sua casa e avrebbe speso più di 100mila euro per affittare un aereo privato per andare in Martinica a una conferenza internazionale. Non troppo grave? Beh, è ancora più veniale la colpa del collega Blanc, dimessosi da sottosegretario alla Grande Parigi perché scoperto dal settimanale Le Canard Enchaîné ad usare soldi pubblici per un suo vizietto: l’acquisto di sigari pregiati per un totale di 12.000 euro.

Il vizio del fumo e il sigaro è stato fatale anche alla carriera di Rhodri Glyn Thomas, un politico di spicco del partito nazionalista gallese Playd Cymru che ricopriva l’incarico di ministro della Cultura del Galles. Già duramente colpito dalla stampa per aver sbagliato il nome del vincitore di un premio letterario, Thomas non ha più retto quando è stato sorpreso e sgridato dai gestori di un pub, mentre si godeva un sigaro nonostante il divieto di fumare. Detto fatto – correva il luglio 2008 – Thomas ha lasciato la poltrona ministeriale. 

Ma il caso limite, cioè uno scandalo legato a una minima irregolarità di un ex politico non più in servizio, è successo a Gro Harlem Brundtland, che dal 1981 al 1996 è stata in tre occasioni premier della Norvegia e in seguito direttrice generale dell’Organizzazione Mondiale della Sanità. La Brundtland che nel 2002 è stata operata per un cancro all’utero, nel 2007 ha ricevuto due ulteriori trattamenti oncologici gratuiti in un ospedale norvegese. L’anno dopo i giornali di Oslo hanno scoperto che la ex premier non avrebbe avuto diritto all’esenzione dai pagamenti, in quanto ormai residente in Francia. Messa sotto pressione, la Brundtland ha tempestivamente riportato la residenza in Norvegia e ha deciso di rifondere lo Stato per le spese mediche ricevute.

Cattivi ragazzi!

Sembra incredibile a noi italiani, abituati diversamente. Nel resto del mondo ci si dimette per difendere l’onorabilità della politica e da noi spesso nemmeno i reati più gravi sono sufficienti per suscitare un rigurgito di senso del dovere e portare alle dimissioni. Un politico indagato o molto più semplicemente colpito nella propria moralità, si dimette, lascia il suo incarico nel rispetto del principio che chi rappresenta il popolo debba essere al di sopra di ogni sospetto. Da noi no. Da noi si usano parole come “giustizialismo” se solo ci si azzarda a fare la lecita domanda “ma non sarà il caso che si dimetta?” I “benpensanti” gridano allo scandalo, si viene tacciati di giustizialismo, non si rispetta la “presunzione di innocenza”. 

Il nostro è il paese del “garantismo”, il paese in cui uno come Cuffaro viene quasi considerato un “eroe” perché accetta la condanna definitiva per favoreggiamento aggravato a “cosa nostra” recandosi in carcere senza inveire ed insultare la magistratura tutta. Mentre nessuno si fa la domanda giusta. Perché quest’uomo fino alla condanna definitiva sedeva nell’aula del Senato Italiano alimentando una pericolosissima commistione tra Stato e illegalità? La colpa e’ dei ‘’fessi’’, cioe’ degli onesti, che invitano alle dimissioni i politici corrotti e mendaci e esortano i magistrati a perseguire i corrotti, i mendaci, che rubano, mentono, per continuare a garantirsi ricchezze e benessere. Soprattutto la colpa è dei giornalisti che hanno la brutta abitudine di denunciare le debolezze della casta. 
[Fonti varie tra cui La Repubblica, Il Sole 24ore e pubblicazioni estere].

ECCO LA LISTA DEI NOSTRI BRAVI RAGAZZI
  • ABRIGNANI Ignazio (PDL) - indagato per dissipazione post-fallimentare.
  • ALESSANDRI Angelo (Lega Nord) - indagato per finanziamento illecito ai partiti.
  • ANGELUCCI Antonio (PDL) - indagato per associazione a delinquere, truffa e falso.
  • ARACU Sabatino (PDL) - rinviato a giudizio nella sanitopoli abruzzese.
  • ASTORRE Bruno (PD) - indagato per abuso d’ufficio.
  • BARANI Lucio (PDL) - richiesta di rinvio a giudizio per abuso d’ufficio. 
  • BARBARESCHI Luca (Gruppo Misto) - indagato per abusivismo.
  • BERGAMINI Deborah (PDL) - interruzione di pubblico servizio con richiesta di archiviazione.
  • BERLUSCONI Silvio (PDL) - 2 amnistie (falsa testimonianza P2, falso in bilancio Macherio); 1 assoluzione per depenalizzazione del reato (falso in bilancio All Iberian); 3 processi in corso (frode fiscale Mediaset, intercettazioni Unipol, processo Ruby). 5 prescrizioni (Lodo Mondadori, All Iberian, Consolidato Fininvest, Falso in bilancio Lentini, processo Mills).
  • BERNARDINI Rita (PD) -condannata nel 2008 a quattro mesi per cessione gratuita di marijuana, pena estinta per indulto.
  • BERTOLETTI Davide (M5S) - accusato di associazione a delinquere.
  • BERRUTI Massimo Maria (PDL) - condannato in appello a 2 anni e 10 mesi nell'inchiesta per i fondi neri Fininvest.
  • BIONDI Alfredo (FI-PDL) - condannato a 2 mesi, patteggiati per evasione fiscale a Genova. La sentenza di condanna a suo tempo resa dal tribunale di Genova nei confronti di Alfredo Biondi è stata revocata in data 28 settembre 2001 per intervenuta abrograzione del reato.
  • BONSIGNORE Vito (UDC) - condannato a 2 anni definitivi per tentata corruzione appalto ospedale Asti.
  • BORGHEZIO Mario (Lega Nord) - condannato in via definitiva per incendio aggravato da "finalità di discriminazione", per aver dato fuoco ai pagliericci di alcuni immigrati extracomunitari che dormivano sotto un ponte di Torino, a 2 mesi e 20 giorni di reclusione commutati in 3.040 euro di multa. 
  • BOSI Francesco (UDC) - Indagato per abuso d'ufficio
  • BOSSI Umberto (Lega Nord) - condannato a 8 mesi di reclusione per finanziamento illecito, 1 anno per istigazione a delinquere, 1 anno e 4 mesi per vilipendio alla bandiera poi indultati, oggi è indagato per truffa ai danni dello Stato.
  • BRAGANTINI Matteo (Lega Nord) - condannato in appello per propaganda razziale.
  • BRANCHER Aldo (PDL) - condannato in primo grado e appello per falso in bilancio e finanziamento illecito al psi. Il primo reato prescritto, il secondo depenalizzato. Indagato per ricettazione. Condannato in appello a due anni per appropriazione indebita e ricettazione.
  • BRIGANDI' Matteo (Lega Nord) - condannato in primo grado per truffa aggravata alla regione Piemonte.
  • BRIGUGLIO Carmelo (PDL) - vari processi a carico (truffa, falso, abuso d'ufficio), alcuni prescritti, alcuni trasferiti ad altri tribunali ed in seguito assolto.
  • CALDEROLI Roberto (Lega Nord) - indagato per ricettazione, resistenza a pubblico ufficiale. Indagato per truffa dal Tribunale dei ministri, i senatori votano contro l’autorizzazione a procedere. Salvato da immunità per attentato alla Costituzione e all’unità dello Stato e per truffa.
  • CALIENDO Giacomo (PDL)- Indagato per violazione della legge Anselmi sulle società segrete (inchiesta nuova P2).
  • CAMBER Giulio (PDL) - condannato in via definitiva per millantato credito.
  • CAPARINI Davide (Lega Nord) - resistenza a pubblico ufficiale: prescritto.
  • CARIDI Antonio(PDL) - condannato a 6 mesi in primo grado per omissione di atti d’ufficio.
  • CARLUCCI Gabriella (UDC, eletta nel PDL) - condannata a risarcire una sua collaboratrice.
  • CARRA Enzo (UDC) - ai tempi di Tangentopoli finì in manette davanti alle telecamere, è stato condannato in via definitiva a 16 mesi per false dichiarazioni ai pm.
  • CASTAGNETTI Pierluigi (PD) - rinviato a giudizio per corruzione, prescritto.
  • CASTELLI Roberto (Lega Nord) - indagato per abuso d'ufficio patrimoniale, il Senato vota totale immunità.
  • CANTONI Giampiero (PDL) - condannato in primo grado a otto anni per associazione a delinquere finalizzata alla truffa aggravata, falso, false comunicazioni sociali e bancarotta fraudolenta pluriaggravata.
  • CESA Lorenzo (UDC) - condannato in primo grado per corruzione aggravata, condanna annullata in appello per incompatibilità del GIP, indagato per truffa e associazione a delinquere.
  • CESARO Luigi (PDL) - Indagato per associazione camorristica.
  • CIARRAPICO Giuseppe (PDL) - condannato per truffa aggravata e continuata ai danni di INPS e INAIL, multa per violazione legge tutela "lavoro fanciulli e adolescenti", condannato per falso in bilancio e truffa, condanna per diffamazione, condannato per bancarotta fraudolenta, condannato per finanziamento illecito, condannato per il crac "valadier", condannato in appello per assegni a vuoto e in seguito reato depenalizzato, condanna in primo grado per abuso ed in seguito prescritto, condannato per truffa e violazione della legge sulle trasfusioni, rinviato a giudizio per ricettazione, indagato per truffa ai danni di palazzo Chigi.
  • CICCHITTO Fabrizio (PDL) - Il suo nome compare nelle liste della loggia massonica P2: fascicolo 945, numero di tessera 2232, data di iniziazione 12 dicembre 1980. All’epoca della scoperta degli elenchi Cicchitto era deputato e membro della direzione del Psi. è uno dei pochi ad aver ammesso di aver sottoscritto la domanda di adesione.
  • CRISAFULLI Vladimiro (PD) - Ex sindaco di Enna e uomo forte dei Ds siciliani, è sotto inchiesta insieme a Totò Cuffaro per violazione di segreto d’ufficio nell’inchiesta su Messina Ambiente. Ë stato indagato dalla procura di Caltanissetta per concorso esterno in associazione mafiosa. Indagine archiviata nel febbraio 2004.
  • CONTI Riccardo (PDL) - indagato per truffa.
  • COSENTINO Nicola (Pdl): accusato di legami con il clan dei Casalesi, il Parlamento ha negato la richiesta d’arresto. Imputato anche nell’inchiesta sulla P3.
  • CROSIO Jonny (Lega nord) - rinviato a giudizio per turbativa d’asta, concussione, corruzione e rivelazione di segreto d’ufficio.
  • CUFFARO Salvatore (UDC) - condannato per favoreggiamento. Il 18 gennaio 2008 Cuffaro viene dichiarato colpevole di favoreggiamento semplice nel processo di primo grado per le 'talpe' alla Dda di Palermo. La sentenza di primo grado condanna Cuffaro a 5 anni di reclusione nonché all'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Il 22 gennaio 2011 la Corte di Cassazione conferma in via definitiva la condanna 7 anni di reclusione inflittagli l'anno prima dalla Corte di Appello di Palermo, nonostante la richiesta di eliminazione dell'aggravante mafiosa da parte del procuratore generale. Il giorno stesso Cuffaro si costituisce e viene rinchiuso nel carcere romano di Rebibbia.
  • CURSI Cesare (PDL) - Indagato per corruzione. 
  • CUSUMANO Stefano (Udeur) - Arrestato nel 1999 a Catania con l’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa e turbativa d’asta. Oggi resta sotto processo, con la sola accusa di turbativa d’asta, per gli appalti del nuovo ospedale Garibaldi di Catania. È senatore della Repubblica..
  • D'ALEMA Massimo (PD) - finanziamento illecito accertato, prescritto.
  • D’ALI' Antonio (PDL): rinviato a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
  • D'ELIA Sergio (Rosa nel Pugno) - condannato definitivamente a 25 anni per banda armata e concorso in omicidio per aver fatto parte del vertice di Prima Linea e aver partecipato alla progettazione dell'assalto al carcere fiorentino delle Murate in cui, il 20 gennaio 1978, fu ucciso l'agente Fausto Dionisi. Appena eletto deputato, è stato subito nominato dall'Unione segretario della Camera. 
  • parte del vertice di Prima Linea e aver partecipato alla progettazione dell'assalto al carcere 
  • fiorentino delle Murate in cui, il 20 gennaio 1978, fu ucciso l'agente Fausto Dionisi. Appena 
  • eletto deputato, è stato subito nominato dall'Unione segretario della Camera. 
  • DE ANGELIS Marcello (PDL) - condannato per banda armata e associazione eversiva.
  • DE GREGORIO Sergio (PDL) - indagato per associazione per delinquere, concorso in truffa e truffa aggravata, concorso in bancarotta fraudolenta. Il Senato ha negato l’autorizzazione all’arresto.
  • DE SIANO Domenico (PDL) - indagato per associazione a delinquere, peculato, abuso e truffa.
  • DEL BASSO DE CARO Umberto (PD) - indagato per abuso d’ufficio.
  • DELL'UTRI Marcello (PDL) - condannato per false fatture e frode fiscale, condannato in appello per tentata estorsione mafiosa, condannato in secondo grado a 7 anni di reclusione per concorso esterno in associazione mafiosa ma annullata con rinvio dalla Cassazione.
  • DEL PENNINO Antonio (PDL) - ha patteggiato una pena di 2 mesi e 20 giorni nel processo per le tangenti Enimont. A ottobre 1994 altro patteggiamento: di una pena di 1 anno, 8 mesi e 20 giorni per tangenti relative alla Metropolitana milanese. Prescritto per corruzione.
  • DE LUCA Francesco (PDL) - indagato per tentata corruzione in atti giudiziari.
  • DE LUCA Vincenzo (PD) - Nel dicembre 2008 con altri 46 imputati, viene rinviato a giudizio per truffa ai danni dello stato e falso in relazione alla vicenda relativa alla delocalizzazione delle Manifatture Cotoniere Meridionali. Nell'aprile 2009 il rinvio viene confermato per De Luca ad altri 13 imputati. Nel luglio 2010 viene condannato in primo grado dalla Corte dei Conti (sezione giurisdizionale di Napoli), insieme all'ex-sindaco De Biase ad alcuni dirigenti comunali, per questioni inerenti gli stipendi dei dirigenti del Comune di Salerno. Viene condannato a pagare 23 mila euro . Il 6 luglio 2010 la Corte dei Conti di Salerno dichiara la prescrizione nei confronti di De Luca e degli altri imputati del processo per lo sversamento di rifiuti, nel 2001, nel sito di Ostaglio, non ancora completato.
  • DE MICHELIS Gianni (Nuovo Psi) - condannato a 1 anno e 6 mesi patteggiati a Milano per corruzione per le tangenti autostradali del Veneto; 6 mesi patteggiati per finanziamento illecito Enimont. 
  • DI STEFANO Fabrizio (PDL): rinviato a giudizio per corruzione.
  • DI GIUSEPPE Anita (IDV): indagata per abuso di ufficio, turbativa d’asta e associazione a delinquere.
  • DELLA VEDOVA Benedetto (FLI): È stato condannato a quattro mesi di reclusione e al pagamento di una multa di due milioni delle vecchie lire per aver distribuito hashish a Porta Portese nel corso di una manifestazione, nel 1995, di disobbedienza civile per promuovere la liberalizzazione delle droghe leggere.
  • DRAGO Giuseppe (UDC) - condannato in appello per peculato e abuso d'ufficio.
  • ESPOSITO Stefano (PD) - Indagato, ha versato un'oblazione di duemila euro per evitare l’accusa di aver violato la legge elettorale. Prosciolto dal Giudice per l’Udienza Preliminare del Tribunale di Torino in data 3 dicembre 2007. 
  • FARINA Daniele(PRC) - condannato per fabbricazione, detenzione e porto abusivo di ordigni esplosivi, resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità. 
  • pubblico ufficiale, lesioni personali gravi e inosservanza degli ordini dell’autorità. 
  • FARINA Renato (PDL) - condannato in primo grado a 2 anni e 8 mesi per falso in atto pubblico, ha patteggiato una pena di 6 mesi per favoreggiamento nel sequestro di Abu Omar.
  • FASANO Vincenzo (PDL) - condannato per concussione, indultato.
  • FAZZONE Claudio (PDL): rinviato a giudizio per abuso d’ufficio.
  • FIRRARELLO Giuseppe (PDL) - condannato in primo grado per turbativa d’asta, indagato per concorso esterno in associazione mafiosa (nel ’99 il Senato ha negato l’arresto).
  • FITTO Raffaele (PDL) - rinvio a giudizio per concorso in corruzione, falso e finanziamento illecito.
  • FORMIGONI Roberto (PDL) - indagato per corruzione e finanziamento illecito.
  • FRIGERIO Gianstefano (PDL) - Ex leader della Dc, diventato uno degli strateghi di Forza Italia. Ha confessato, per esempio, di aver ricevuto 150 milioni da Paolo Berlusconi, in cambio dei permessi alla Fininvest per gestire la discarica di Cerro Maggiore. Ha accumulato tre condanne definitive: 1 anno e 4 mesi per finanziamento illecito ai partiti, 1 anno e 7 mesi per finanziamenti illeciti e ricettazione, 3 anni e 9 mesi per corruzione e concussione. Doveva scontare in definitiva una pena di 6 anni e 5 mesi. Affidato poi ai servizi sociali, ha avuto il permesso dal giudice di sorveglianza di frequentare il Parlamento per qualche giorno al mese: come pratica di riabilitazione.
  • GALATI Giuseppe (PDL) - indagato per associazione a delinquere, truffa e associazione segreta.
  • GALIOTO Vincenzo (PDL) - Condannato in primo grado per falso in bilancio.
  • GENOVESE Fracantonio (PD) - Indagato per abuso d’ufficio per affidamenti fatti durante la sua sindacatura a Messina a un’azienda di servizi.
  • GIUDICE Gaspare (PDL) - condannato in primo grado per bancarotta, prescritto.
  • GRASSANO Maurizio (Responsabili) - Sotto processo per truffa.
  • GRILLO Luigi (PDL) - rinviato a giudizio per aggiotaggio, indagato e prescritto per truffa.
  • IAPPICA Maurizio (Gr.Misto, eletto nel PDL): rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d’ufficio, prescritto.
  • JANNUZZI Lino (FI-PDL) - condannato definitivamente a 2 anni e 4 mesi per diffamazioni varie, è stato graziato dal capo dello Stato.
  • dello Stato proprio mentre stava per finire in carcere. 
  • LA LOGGIA Enrico (PDL) - Indagato al Tribunale dei ministri per finanziamenti dalla Parmalat di Calisto Tanzi (100 mila euro) in cambio di presunte “consulenze”.
  • IAPICCA Maurizio (PDL) - rinviato a giudizio per false fatture, falso in bilancio e abuso d'ufficio, prescritto.
  • LA MALFA Giorgio (Gruppo Misto) - condannato per finanziamento illecito. Al termine dell'iter processuale, la Cassazione gli riconobbe l'assenza di "ogni profitto personale", e la "lealtà processuale", concedendogli il beneficio della non menzione nel casellario penale.
  • LAGANA' FORTUGNO Maria Grazia (PD) - indagata per truffa ai danni dello Stato.
  • LANDOLFI Mario (PDL) - indagato per corruzione e truffa "con l’aggravante di aver commesso il fatto per agevolare il clan mafioso La Torre".
  • LANZILLOTTA Linda (Lista Monti) - condannata della Corte dei conti (anche in Cassazione) per danno erariale.
  • LEHNER Giancarlo (PDL) - condannato per diffamazione.
  • LETTA Gianni ( PDL) - Nel 1993 era stato indagato per corruzione dalla procura di Roma che ne aveva chiesto addirittura l’arresto. L’inchiesta era stata poi archiviata, ma con motivazioni non proprio esaltanti per Letta. Un altra inchiesta era stata scippata, negli anni Ottanta, alla procura di Milano dal porto delle nebbie romano: quella di Gherardo Colombo sui fondi neri dell’Iri, nella quale l’allora direttore del “Tempo” Gianni Letta aveva ammesso, nel dicembre 1984, di aver ricevuto 1 miliardo e mezzo di lire in nero dall’ente statale per ripianare i buchi del suo disastrato giornale. Un giornale che, scrissero Scalfari e Turani in “Razza padrona”, era “in vendita ogni giorno, e non solamente in edicola”.
  • LOLLI Giovanni (PD) - rinviato a giudizio per favoreggiamento.
  • LOMBARDO Angelo (Gruppo Misto) - Indagato per concorso esterno in associazione mafiosa.
  • LUMIA Giuseppe (PD) - Indagato per diffamazione. È stato querelato dal suo ex addetto stampa.
  • LUNARDI Pietro (PDL) - Indagato per corruzione. 
  • LUONGO Antonio (PD) - Rinviato nel 2009 a giudizio per corruzione nell’inchiesta su affari e politica a Potenza. 
  • LUSETTI Renzo (PD) - condannato a risarcimento di 1 milione di lire per consulenze ingiustificate.
  • LUSI Luigi (Gr. Misto, eletto nel PD): indagato per appropriazione indebita e calunnia, è attualmente in carcerazione preventiva e resta senatore.
  • MALGIERI Gennaro (PDL) - Condannato dalla Corte dei Conti per la nomina di Alfredo Meocci a dg della Rai.
  • MANNINO Calogero (UDC) - condannato in appello per concorso esterno in associazione mafioso e processo d'appello annullato e da rifare, rinviato a giudizio per associazione a delinquere, appropriazione indebita, frode in commercio, vendita di sostanze alimentari non genuine, falso ideologico e truffa aggravata. Nel 2010 la cassazione ha annullato definitivamente la condanna. Oggi indagato nell'inchiesta sulla trattativa Stato-Mafia presso la Procura della Repubblica di Palermo.
  • MARONI Roberto (Lega Nord) - condannato per oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale (pena commutata in multa).
  • MATTEOLI Altero (PDL) - imputato per favoreggiamento: processo annullato per "immunità".
  • MAURO Giovanni (FI-PDL) - condannato per diffamazione aggravata. 
  • MESSINA Alfredo (PDL) - indagato per favoreggiamento in bancarotta fraudolenta.
  • MILANESE Marco (PDL) - indagato per corruzione, rivelazione segreta e associazione a delinquere (P4).
  • MINARDO Antonino (PDL) - condannato in appello a 8 mesi per abuso d’ufficio.
  • NANIA Domenico (PDL) - condannato per lesioni personali, condannato in primo grado per abusi edilizi e prescritto.
  • NARO Giuseppe (UDC) - condannato per abuso d'ufficio, condanna in primo grado per peculato prescritta.
  • NESSA Pasquale (PDL) - rinviato a giudizio per concussione.
  • NESPOLI Vincenzo: (PDL): indagato per concorso in scambio elettorale, concorso in bancarotta fraudolenta e concorso in riciclaggio. Richiesta di arresto respinta dal Senato.
  • ORLANDO Leoluca (IDV) - condannato per diffamazione.
  • OLIVERIO Nicodemo (PD) - imputato per bancarotta fraudolenta documentale e patrimoniale aggravata.
  • PARAVIA Antonio (PDL) - arrestato per tangenti, prescritto.
  • PAPA Alfonso (PDL) - accusato di concussione, favoreggiamento e rivelazione del segreto d'ufficio nell'ambito dell'inchiesta sulla Loggia P4. Lo scorso luglio 2011 è arrivata dalla giunta per le autorizzazioni della Camera l'ok all'arresto per la stessa inchiesta P4. Finito per mesi in carcere è stato poi scarcerato. 
  • PAPANIA Antonio (PD) - patteggia accusa per abuso d'ufficio.
  • PARISI Massimo (PDL) - indagato (assieme a Verdini) per truffa aggravata allo Stato.
  • PAOLUCCI Massimo (PD) - condannato assieme a Bassolino e Russo Iervolino dalla Corte dei conti per danno erariale per lo scandalo rifiuti.
  • PASSERA Corrado (Ministro dello Sviluppo Economico del governo Monti): indagato lo scorso giugno 2012 per reati fiscali (evasione fiscale) riconducibili all'anno 2006.
  • PATRICIELLO aldo (UDC) - condannato per finanziamento illecito. 
  • PILI Mauro (PDL) - ex presidente della Regione Sardegna, indagato a Cagliari per peculato.
  • PINI Gianluca: (Lega Nord): indagato per millantato credito.
  • PISTORIO Giovanni (UDC) - condannato della Corte dei conti per danno erariale.
  • PITTELLI Giancarlo (PDL) - indagato per associazione per delinquere finalizzata al riciclaggio e “appartenenza a loggia massonica segreta o struttura similare” e per minacce e lesioni a un collega avvocato.
  • POMICINO Cirino Paolo (DC- PSI) - condannato a 1 anno e 8 mesi definitivi per finanziamento illecito tangente Enimont, 2 mesi patteggiati per corruzione per fondi neri Eni. 
  • PORFIDIA Americo (Responsabili) - Richiesta di rinvio a giudizio per tentata estorsione e favoreggiamento alla Camera.
  • PREVITI Cesare (FI-PDL) - condannato a 6 anni per corruzione giudiziaria. 
  • Condannato a 6 anni per corruzione giudiziaria. 
  • RENZI Matteo (PD) - condannato in primo grado dalla Corte dei Conti per danno erariale. 
  • RIGONI Andrea (PD) - condanna in primo grado per abuso edilizio: prescritta.
  • RIZZOLI De Nichilo Melania (PDL) - Indagata per concorso in falso.
  • ROMANI Paolo (PDL) - Viene indagato per bancarotta fraudolenta e false fatture. L’udienza preliminale termina però con un pieno proscioglimento: per Romani niente bancarotta. Il suo nome è anche nell’elenco dei politici che ricevono generosi finanziamenti dalla Banca popolare di Lodi di Gianpiero Fiorani. In effetti Romani ha bisogno di soldi: sta pagando circa 400 mila euro come risarcimento al curatore fallimentare di Lombardia 7.
  • ROMANO Francesco Saverio (ex UDC, adesso ai "Responsabili") - assolto dall'acusa di concorso esterno in associazione mafiosa e corruzione, è attualmente indagato per corruzione.
  • ROMELE Giuseppe (PDL) -  indagato per false dichiarazioni ai pm in un’inchiesta su finanziamento illecito ai partiti.
  • ROSSO Roberto (PDL) - indagato per associazione a delinquere dalla Procura di Vercelli.
  • RUSSO Paolo (PDL) - indagato per violazione della legge elettorale.
  • RUTELLI Francesco (API): condannato per danno erariale dalla Corte dei Conti. 
  • SANTANCHE' Daniela (PDL) - indagata per turbamento e interruzione di funzione religiosa.
  • SAVINO Elvira (PDL) - indagata per concorso in riciclaggio.
  • SCAJOLA Claudio (PDL) - arrestato per concussione aggravata nel 1983, è stato poi prosciolto. E' indagato per la casa vicino al Colosseo pagata dall’imprenditore Diego Anemone.
  • SCAVONE Antonio Fabio - rinviato a giudizio per abuso d’ufficio e truffa. Condannato dalla Corte dei Conti per danno erariale.
  • SCAPAGNINI Umberto (PDL) - condannato in primo grado per abuso d'ufficio e violazione della legge elettorale, indagato per abuso d'ufficio aggravato.
  • SCELLI Maurizio (PDL) - E' stato condannato a pagare 900 mila euro per irregolarità nell'acquisizione di servizi informatici.
  • SCHIFANI Renato (PDL) - indagato per concorso esterno alla mafia, con richiesta di archiviazione.
  • SCIASCIA Salvatore (PDL) - condannato per corruzione alla Guardia di finanza.
  • SCILIPOTI Domenico (Popolo e Territorio): Nel luglio 2009 è condannato (in secondo grado) al pagamento di 200.000 euro, Scilipoti subisce il pignoramento dell'abitazione e di sette immobili di sua proprietà. Il tribunale ravvisa inoltre un profilo penale e indaga Scilipoti per calunnia e produzione di documenti falsi in merito ai debiti contratti; a novembre 2010 riceve un avviso di garanzia. Nel novembre 2011 la condanna viene confermata anche in Cassazione, Scilipoti è condannato a pagare 230 000 euro, in caso contrario sarà avviato il pignoramento dei suoi beni.
  • SIMEONI Giorgio (PDL) - indagato per associazione per delinquere e corruzione.
  • SERAFINI Giancarlo  (PDL) - Ha patteggiato una condanna per corruzione.
  • SPECIALE Roberto (PDL) - condannato in appello a 18 mesi per peculato: è accusato di essersi fatto arrivare un carico di spigole nel paesino trentino in cui era in vacanza.
  • STERPA Egidio - (FI-PDL) - condannato a 6 mesi definitivi per tangente Enimont. 
  • TANCREDI Paolo (PDL) - rinviato a giudizio per corruzione.
  • TEDESCO Alberto (Partito Democratico): agli arresti domiciliari, indagato per turbativa d'asta e corruzione. Il 20 luglio scorso la Camera dei Deputati l'ha salvato negando l'autorizzazione all'arresto.
  • TOCCI Walter (PD) - condanna dalla Corte dei conti per danno erariale.
  • TOMASSINI Antonio (PDL) - condannato per falso.
  • TORTOLI Roberto (PDL) - condannato in secondo grado a 3 anni e 4 mesi per estorsione.
  • TREMONTI GIULIO (FI-PDL) - indagato per finanziamento illecito.
  • VALENTINO Giuseppe (PDL) - Sottosegretario alla Giustizia del governo Berlusconi, è indagato in Calabria in relazione “a condotte attinenti gli interessi della criminalità organizzata nel settore dei finanziamenti pubblici, degli appalti, delle infiltrazioni nelle istituzioni e nella pubblica amministrazione”. Il suo nome Ë anche presente nelle indagini sulle scalate bancarie dell’estate 2005, indicato come uno dei politici che erano punto di riferimento per il banchiere Gianpiero Fiorani. E' stata chiesta l'archiviazione per entrambi i procedimenti.
  • VENDOLA Nichi (SEL) - imputato per abuso d’ufficio, peculato, falso e ancora per abuso d’ufficio (assolto in primo grado, la procura ha fatto appello).
  • VERDINI Denis (PDL): indagato per false fatture, mendacio bancario, appalti G8 L’Aquila, associazione a delinquere e abuso d’ufficio.Rinviato a giudizio assieme a Marcello Dell’Utri per bancarotta e truffa.
  • VISCO Vincenzo (PD) - Deputato della Repubblica, ex ministro Ds. Condannato definitivamente dalla Cassazione nel 2001 per abusivismo edilizio, per via di alcuni ampliamenti illeciti nella sua casa a Pantelleria: 10 giorni di arresto e 20 milioni di ammenda.
  • VITO Alfredo (PDL) - Fu indagato, arrestato e processato per tangenti. Condanna definitiva e 2 anni patteggiati e oltre 4 miliardi di lire restituiti per 22 episodi di corruzione a Napoli. La Direzione distrettuale antimafia di Napoli chiese al Parlamento l’autorizzazione a procedere contro di lui anche per concorso esterno in associazione a delinquere di tipo mafioso, sospettando suoi rapporti con la Camorra (fu poi prosciolto). Patteggiò la condanna e restituì parte del malloppo. Quei quasi 5 miliardi sono stati impiegati per costruire un parco pubblico alla periferia di Napoli .
  • VIZZINI Carlo (PDL) - condannato in primo grado per finanziamento illecito, si è salvato solo con la prescizione. Era coinvolto nella maxi tangente Enimont. 
Siccome la lista dei nostri "bravi ragazzi" si allunga notevolmente, comprenderete che non posso star qui ogni giorno ad aggiornare questa pagina... Ne accumulo un centinaio (ma di quelli buoni) e torno a voi.